Il modo più facile

Esistono due modi per fare le cose: un modo facile ed uno difficile. Stranamente, pare che la maggior parte delle persone preferisca quello più difficile... O no? Una delle maggiori lamentele di professionisti, manager ed imprenditori è quella di avere poco tempo a disposizione per fare le cose. Il tempo non è il problema, però. Il problema è la cultura e la scarsa organizzazione che ne consegue. Esistono strumenti in grado di risolvere egregiamente la questione tempo, in particolare due: il time management vero e proprio e la delega.
In effetti, c'è una casistica infinita di gente, imprenditori e manager, che hanno saputo usare al meglio questi strumenti per aumentare la resa e l'efficacia del loro operato, eppure non vi è dubbio che la stragrande maggioranza delle persone non ci ha neppure provato. Perché? Se esistono prove provate dell'efficacia di questi strumenti, come mai si continua con le vecchie, stantie e palesemente inefficaci abitudini? Esattamente per questo: sono abitudini e superare le abitudini è una delle cose più difficili da fare, anche davanti all'evidenza della loro diabolicità. Paradossalmente, fare le cose nel modo più difficile è in effetti la cosa più facile da fare.
Come il boscaiolo che si rifiuta di fermarsi per affilare la lama della sega con la quale cerca di abbattere l'albero perché non ha tempo, allo stesso modo il manager si rifiuta di prendersi il tempo per ristrutturare le proprie strategie e operare al meglio. Con la differenza che, in questo caso, la mancanza di tempo diventa spesso la giustificazione più immediata, perché in realtà si perde più tempo in questo modo.
I veri problemi, legati al rifiuto di cambiare strategie, vanno molto più in profondità, perché rivedere le proprie strategie significa il più delle volte mettere in discussione la propria cultura, limare gli approcci, affrontare le paure, soprattutto quella di perdere il controllo. E' difficile, non c'è dubbio, ma non esiste la bacchetta magica ed il salto di qualità non si fa con le buone intenzioni. E vorrei terminare con una citazione: se non riesci a fare bene le cose la prima volta, come troverai il tempo per rifarle daccapo?

Pubblicato daAlessandro Carli alle 14:54  

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